Big Bang

7 Marzo 2022

Il tempo si forma dopo che si è creato lo spazio, esiste un tempo necessario per definire il big bang che è l’attimo prima dell’esplosione. Nel caso di Gabriele Maquignaz questo è estremamente applicabile, lui molto probabilmente è entrato nella terza dimensione.

Philippe Daverio

E se dicessimo che Lucio Fontana, Alberto Burri, Gerhard Richter sono allievi di Gabriele Maquignaz? Può sembrare, e in effetti lo è, un'affermazione alquanto provocatoria, che sfida i limiti spazio-temporali della storia, ma forse è proprio di questo che stiamo parlando. Se gli spazialisti, i poveristi, gli astrattisti hanno percorso strade dell'arte allora ancora inesplorate, la ricerca di Gabriele Maquignaz si pone in una dimensione 'altra', tra spiritualità e superamento della materia. Dalle sue ormai famosissime 'Porte dell'Aldilà', scaturite da un taglio codificato e ragionato della tela per permettere all'artista l'attraversamento della dimensione umana verso quella divina, autentici iconici passaggi dell'anima creativa da una fisicità terrena a una immaterialità sacrale, si giunge ora al 'Big Bang' di Maquignaz. Uno sparo mistico e spirituale che ci interroga in merito alle eterne questioni morali e ancestrali dell'Uomo: la sua provenienza, la propria energia, il suo destino, la drammatica lotta tra la vita e la morte. Creando il 'Big Bang', Gabriele Maquignaz prosegue il suo percorso sperimentale e concettuale unico e profondamente legato all'utopia della salvezza. Dopo aver oltrepassato le 'Porte' della conoscenza del bene e del male, dell'esistenza nell'arte, l'artista opera ora in un'altra dimensione, quella da lui raggiunta squarciando il velo che divide l'uomo-artista dallo spirito creatore. Crea, a tutti gli effetti, il 'Big Bang' artistico, dando vita a tutto ciò che, nella storia dell'arte, è venuto dopo. Per questo, forse, non è azzardato dire, con le parole del grande scienziato Stephen Hawking, che nella relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma che ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo... Gabriele Maquignaz sta esplorando mondi nuovi dell'arte e lo fa con la forza dell'idea, di un concetto perennemente in evoluzione tra la materia e lo spirito, quindi universale ed eterna che anticipa e dà origine a tutto quanto finora espresso.

Prefazione di Guido Folco